La società farmaceutica a anticipato i risultati degli studi condotti fino a questo momento: la somministrazione della terza dose aumenta la protezione.
Pfizer chiederà all’Fda l’autorizzazione per la terza dose di vaccino contro il Covid. L’azienda farmaceutica ritiene che la somministrazione della terza dose porterebbe ad un considerevole aumento degli anticorpi in caso di somministrazione entro sei mesi dalla seconda, che a questo punto non sarebbe più l’ultima per completare il ciclo di vaccinazione.
Pfizer chiederà l’autorizzazione per la somministrazione della terza dose
Pfizer-BioNTech ha reso noto con un comunicato ufficiale che avanzerà all’Fda la richiesta per la somministrazione della terza dose di vaccino. Gli studi condotti dimostrano che la terza dose garantisce una protezione maggiora. I dati sono incoraggianti e saranno presto resi pubblici sui canali ufficiali della casa farmaceutica.
Fda, per ora la terza dose non serve
L’Fda ha comunicato che al momento la terza dose di vaccino non è considerata necessaria contro la pandemia, quindi negli Usa non prevedono, almeno per il momento, di procedere con la somministrazione della terza dose di vaccino.
Gli studi sull’efficacia della terza dose
Nel dettaglio, Pfizer ritiene che la terza somministrazione entro sei mesi dalla seconda aumenterebbe di cinque o dieci volte il livello di anticorpi
Per l’azienda farmaceutica esistono “dati incoraggianti”: la dose supplementare aumenterebbe il livello di anticorpi da cinque a dieci volte se somministrata entro sei mesi dall’ultima: “Pfizer-Biontech ritiene che una terza dose potrebbe essere di beneficio entro i 6-12 mesi successivi alla seconda dose per mantenere livelli più alti di protezione“, si legge nella nota pubblicata dalla casa farmaceutica.
La protezione contro la variante Delta del Covid
La comunicazione arriva a pochi giorni di distanza dalla pubblicazione di uno studio condotto in Israele nel quale si sostiene che Pfizer abbia il 30% di efficacia in meno contro la variante Delta del Covid, destinata a diventare predominante entro la fine dell’estate. Il livello di protezione calerebbe quindi in maniera considerevole, se fossero confermati i risultati dello studio in questione.
La somministrazione della terza dose porterebbe ad una copertura completa anche contro le varianti e dovrebbe annullare il rischio di ricadute nei soggetti vaccinati.
Iss, i vaccini proteggono dalle varianti
L’Istituto Superiore di Sanità ha reso noto che i primi studi effettuati dimostrano che “il ciclo completo dei 4 vaccini già approvati rimane protettivo nei confronti di tutte le varianti che sono considerate più rischiose“.